Qualche pensiero su quanto di
bello e meno bello, IMHO, c'è stato allo Star Party UAI
del 15-16 Maggio 2009.
Leviamoci
subito il dente dolente e parliamo del raduno
stimolato dall'UAI.
Già
perchè si è trattato in pratica di un raduno
spontaneo di persone a cui l'UAI
ha dato l'idea di incontrarsi, piuttosto che di uno Star
Party
in piena regola.
Ecco,
ciò che è mancato totalmente è stata
l'organizzazione. La UAI semplicemente non c'era.
E
queste cose le ho dette serenamente al Presidente
UAI, Emilio Sassone che, se
non altro,
è stato presente sul luogo ambedue le sere.
Sul
piazzale delle osservazioni non c'era un punto UAI, ne un'accoglienza,
ne un minimo di gestione.
Un generatore di
corrente - poggiato li, da un lato - è stato
tutto quello che è stato messo a disposizione di chi
osservava.
In verità c'era anche
un'ottima Torta UAI - vedi
foto sotto - che la gentile consorte del Presidente aveva preparato per
l'occasione, ma questo è un aspetto più che altro G...astronomico !
Non
parliamo poi, non dico della mancanza di un servizio
d'ordine - non siamo in USA
-
ma
neanche di un minimo di controllo.
Un
andirivieni di automobili a fari abbaglianti accesi - nonostante mitragliate di fasci laser ed urla
inascoltate - che è durato fino a mezzanotte, quando sul
campo sono rimasti solo quelli che veramente volevano osservare e
fotografare. Poi
per tre o quattro ore si è stati in pace.
Penso
che l'UAI, visto che per motivi su cui non
vado a sindacare, ha
difficoltà a mettere in piedi un vero Star Party, potrebbe
mettersi d'accordo con una o più Associazioni,
a rotazione, e
trovare il modo di affidare a queste l'organizzazione dell'evento.
Secondo
me la cosa cambierebbe come il giorno con la notte.
E
parliamone, della notte.
La
situazione dell'inquinamento luminoso sta inevitabilmente peggiorando
anche
a Forca Canapine.
Per
buoni 30° in altezza
dall'orizzonte e per tutti i 360°
di azimut, le luci
provenienti dall'aree urbane limitrofe - es. Ascoli
Piceno - la fanno da padrone, poi il cielo si scurisce
rapidamente ed in una vasta area intorno allo zenit, diciamo un cerchio di 30-40 ° di raggio, diventa molto
scuro; non BUIO,
ma
molto scuro.
La Via Lattea era molto evidente e
diversi dettagli era ben visibili anche ad
occhio nudo.
Abbiamo
misurato a più riprese la brillanza del
cielo con lo SQM
trovando valori intorno a 21.4
ed anche
più, però, molti - compresi i proprietari degli
apparecchi - erano scettici sul risultato ottenuto.
Chi
c'era.
Diversi
gruppi, come quello degli astrofili dei Monti Lepini, che ci hanno dato
un esempio di come persone affiatate possano gestire in proprio tutti
gli aspetti di eventi simili, da quelli Astronomici a quelli logistici in totale
autosufficienza. Complimenti
davvero.
Altri osservatori si sono
attestati nelle vicinanze con strumenti e tende, come due ragazzi della
zona, uno con un Dobson Meade da
12" ed il suo amico con un Ariete
a
tralicci da 16". Quando
ho visto da lontano questo strumento, ero sicuro che si trattasse di
uno strumento di diametro
maggiore, invece è solo perchè veramente massiccio; fa la sua bella
figura, insomma.
Un'altra
persona mi ha confidato di avere un 16" di fabbricazione Reginato ma
che ormai, proprio per le dimensioni ed il peso, non lo muove molto
spesso.
Altri
astrofili, con i quali ho prontamente legato, hanno portato
i loro enormi Dobson: un Obsession da 25", completo del
sistema di guida Argo Navis,
ed
un 28" AUTOCOSTRUITO
munito anch'esso di tutti i
sistemi automatici di collimazione,
puntamento e di guida, anche quest'ultimo basato, se la memoria
non m'inganna, sul sitema Argo
Navis. Di
fianco a questi il mio Dobson da 16" RP-Astro,
già snello di per se, sembrava una specie di... grosso cercatore!
Questo strumento, però, ha
dimostrato, con le prestazioni, di essere stata una scelta veramente azzeccata: piccolo e leggero; facilissimo
da smontare, trasportare e
rimettere in uso. Maneggevole,
leggermente pastoso nei
movimenti ma senza impuntature evidenti.
Facilissimo
da puntare tramite il Telrad, rifinendo se necessario
con il Cercatore ottico 8x50.
Meriterebbe
davvero che gli venisse applicato un sistema automatico di puntamento
ed inseguimento come il suddetto Argo
Navis.
E'
solo, come sempre, una questione di costi.
Mi piace ricordare che
per il Dobson 16" RP-Astro questa è stata la prima uscita ufficiale; penso
che non poteva essere fatta in modo migliore ed in più piacevole
compagnia !
Questo
gruppo, me compreso, è stato più prosaico;
i
ristoranti della zona ci hanno visto presenti alle loro tavole per
delle doverose e festose adunanze.
Qualche
fotografia, non del cielo ovviamente - a noi
visualisti sono
concesse solo descrizioni ed eventualmente
disegni - ma degli strumenti e dei
partecipanti!
Fare click sulle immagini per ingrandirle.
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La mia postazione |
Il Monte Vettore dietro al Top del 16" |
il 25"
con vicino Maurizio Di Bitetto
da Roma |
lo stesso
strumento
visto più da vicino |
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il 28"
con Franco Salviati da
Avezzano, autocostruttore |
una panoramica
del
28" e del 16". Quest'ultimo quasi scompare
(però
è da dire che il mio strumento era indietro
di qualche metro! E' per quello che sembra piccolo! :-))) ) |
il sottoscritto
davanti allo specchio principale del 28" |
finalmente un po
di gloria per il 16",
anche per renderne le reali dimensioni |
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una panoramica
dei tre strumenti |
Due
chiacchiere durante il giorno |
Franco Salviati all'opera dentro il 28" |
La
sera a cena. Notare in primo piano la Torta UAI, gentilmente preparata
dalla moglie di Emilio! |
Veniamo
alle osservazioni vere e
proprie.
La
prima sera abbiamo
giocato a cercare nel cielo gli oggetti
più belli; ne elenco solo
alcuni più celebri, che sono una vera
delizia per gli occhi ed il cuore:
M51, M101, M57, M27, M13,
La Nebulosa Velo, M65, M66, NGC3628, e poi le zone più
affascinanti dello Scorpione e del Sagittario, ecc.
ecc.
Ci
siamo divertiti più volte a puntare contemporaneamente lo
stesso oggetto facendo poi delle comparazioni visuali.
E
quì ho avuto una piccola sorpresa.
Mentre
su alcuni oggetti come i globulari - un ovvio, esempio M13 - la differenza
tra i Dobson giganti ed il mio piccolo 16"
era abissale - sembrava di
poter contare tutte le stelle della condensazione centrale! - su altri,
come nebulose e galassie,
il 16"
si è difeso alla grande!
M101,
M51, La Velo, M27, ecc. erano molto ben visibili e mostravano
gran parte dei dettagli presenti negli strumenti maggiori.
Certo,
alcuni dettagli ben
visibili nel 70cm - come
certe minuscole
galassiette nei dintorni di
M101 -
nel 16" non erano
visibili, ma... mi accontento!
Invece
la Nord America, NGC 7000,
è sfuggita a tutti. Anche con il binocolo
20x80!
Non riesco a
capire come possa essere successo, ma fatto sta che non c'e stato modo
di dire con sicurezza: ecco il
Golfo del Messico!
Ho invece potuto aggiungere
all'elenco degli
oggetti Messier non ancora
osservati, altri cinque elementi: M23,
M26, M68, M80,
M83.
La
seconda sera ho
seguito invece il mio programma personale che
comprendeva la ricerca delle principali galassie
nell'ammasso Coma-Virgo,
tra Denebola e Vindemiatrix,
e zone limitrofe, ho osservato 14
Galassie:
M58, M59, M61, da M84
a M91, M98, M99 ed infine M100.
M49, M 60
ed M64,
già avvistate precedentemente, ma sono state comunque rivisitate.
E
quì è stata la vera sorpresa.
Sicuramente
è il cielo scuro il vero protagonista, ma il 16" mi ha
mostrato più di quello che pensavo di poter vedere tanto che ho
avuto difficoltà a definire con precisione gli oggetti!
Cercavo,
ad es., il gruppetto M98, M99
ed M100 ? Ecco li che mi venivano
fuori piccole e delicate
condensazioni che mi hanno davvero confuso.
Ne
ho goduto, ma non ho dato loro retta più di tanto, ho
preferito concludere il programma previsto per la serata.
Mi
riprometto però, meglio attrezzato per la bisogna, di ripetere
l'esperienza ed identificarne il più possibile, magari il
prossimo anno.
Giusto
per la
cronaca,
per completare il Catalogo Messier,
mancano all'appello solo 4
oggetti: M74, M75,
M30 ed M102.
Questo perché ho deciso di considerare corretta
l'interpretazione che
vede in quest'ultimo oggetto, non un errore in assoluto del grande
astronomo francese, ma solo una errata
registrazione della posizione
di NGC5866 una Galassia ellittica
situata
nel Draco.
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