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E' cosa evidente che, per gli innamorati dell'osservazione visuale del cielo, la vita si sta facendo sempre più dura, sopratutto per il crescere incontrastato dell'Inquinamento Luminoso. Ma se osservare è dura, scoprire qualcosa di nuovo, in visuale, è veramente difficile. Qualcuno, attestato in posizioni privilegiate, continua a mietere buoni successi, ad es. con l'osservazione e la scoperta di nuove comete, ma certamente l'uso della fotografia, supportata dai sistemi automatici di ripresa, rappresentano, di questi tempi, il metodo più adeguato per scoprire qualcosa di nuovo. Eppure ogni tanto accade un evento che ripaga di tante difficoltà. Quella che segue è la storia dell'identificazione - ci tengo a sottolinearlo, attraverso l'osservazione visuale - di un nuovo sistema binario, fatto davvero strano, tenendo conto che le due componenti sono conosciute da tempo e sufficientemente luminose. Evidentemente, ogni tanto, anche gli automatismi fanno cilecca! E chi osserva con un oculare ne gioisce grandemente! Il 2011 è stato per me un anno davvero avaro di soddisfazioni celesti, sopratutto a causa del fatto che, per problemi di varia natura, sono rimasto senza lo strumento principale, un Dobson da 40cm, per quasi l'intero anno; solo a metà Dicembre le ottiche del telescopio, messe a punto da Francesco TOSCANO, sono finalmente rientrate alla base ed ho potuto far rivivere lo strumento. E' ovvio che dopo un periodo così prolungato di inattività era impensabile prendere e partire per una sessione osservativa; c'era bisogno di una serie di test e regolazioni. Così il 20 Dicembre, dopo aver allineato e collimato al meglio possibile lo strumento, me ne andavo a zonzo per il cielo, in un'area non troppo distante dallo zenit, l'unica zona che si potesse osservare con un minimo di soddisfazione dal cortile della mia abitazione a Ciampino. E' stato durante questo tour, dopo aver osservato il Doppio Ammasso del Perseo, che, nel cercatore 15x80, mi sono imbattuto in un delicato ammasso aperto, noto come Stock 23 - Pazmino's Cluster - che si trova, come ho potuto verificare successivamente, proprio sul confine tra Cassiopea e Giraffa, a circa 1,5° dalla stella CS Cam, HIP16228 - HD21191. Per inciso anche questa stella è doppia, ma molto difficile da osservare; le sue componenti di magnitudine di 4,2 ed 8,7 sono separate solo da 3 arcsec. Centrato il gruppo di stelle nell'oculare a 140X, la mia attenzione è stata subito attratta dalla bella stella doppia ottica Struve 362 - STF 362 - che si trova alla fine di una doppia catena di stelline. Nell'immagine a lato, tratta dall'Aladin Database, la si nota a destra del centro e al vertice di una serie di stelle più piccole a forma di ' < '. Si tratta di una doppia abbastanza stretta con le componenti, quasi identiche, mag. 8,5 ed 8,8 , separate da circa 7 arcsec; a 280X è già ben sdoppiata. Nel mentre cercavo di osservare al meglio questa stella doppia, la mia attenzione è stata attratta da una stellina di 8a magnitudine nelle immediate vicinanze perché più di una volta avevo avuto la sensazione di veder lampeggiare nei suoi pressi un puntino bianco. L'ho centrata per studiarla più attentamente, ma così facendo, il puntino diventava invisibile. Incuriosito ho ripristinato la situazione precedente ed ecco che il puntino riappariva. Non ci è voluto molto per capire che con la stella decentrata ero costretto ad usare la visione distolta e quindi mi era possibile percepire dettagli più deboli; portando la stella proprio sul bordo del campo dell'oculare, il puntino sembrava apparire con maggiore frequenza. Ho avuto da subito la sensazione, e se in questa vicenda posso conferirmi un merito, questo risiede proprio in questa intuizione, che si trattasse di una Stella Doppia con le componenti di magnitudine sensibilmente diversa. Mi ripromisi di riosservare la stella la sera successiva utilizzando il telescopio da 16” dell'osservatorio dell'Associazione Tuscolana di Astronomia, Franco Fuligni, ai Pratoni del Vivaro, che pur essendo otticamente identico al mio, può vantare la collocazione sotto un cielo nettamente migliore di quello di Ciampino e sul puntamento ed inseguimento automatici, che in casi come questo diventano estremamente utili. Così la sera del 21 Dicembre sono salito all'osservatorio e, grazie al riferimento preciso per il puntamento del telescopio fornito dalle stelle HIP15270 - HD20134 - e HIP15217 - HD0040 - facenti parte dell'ammasso Stock 23, come visibile nell'immagine precedente, ho potuto rintracciare rapidamente la stella Struve 362 - STF362 - e, subito dopo, la stella che mi interessava. Come previsto la componente di luminosità minore risultò subito visibile con maggiore frequenza, tanto da rendere la mia sensazione quasi una convinzione. E qui partì la prima fase della ricerca: di che Stella Doppia si tratta? Sia sugli atlanti a mia disposizione, a partire dal Megastar 5.0, che da ricerche su internet, non ce ne era evidenza. Nel Megastar però, le due stelle interessate sono conosciute come: GSC 3714:389, la più luminosa, e GSC 3714:414, l'altra. Entrambi gli oggetti sono classificati come NONSTAR - ossia una stella la cui natura è incerta, non definita - ma nessuna indicazione a riguardo alla loro appartenenza ad un possibile sistema multiplo. Non mi sono arreso. Un mio caro amico, Giuseppe Micello abitante a Dozza (BO) - ma... Salentino al 100%! - è un accanito osservatore di sistemi doppi e multipli ed i suoi articoli sulle misure di alcuni sistemi o per la scoperta di nuove doppie tramite CCD, sono già stati più volte ospitati dal Journal of Double Star Observations - JDSO - pubblicato dall'Università dell'Alabama. Gli sottoposi i miei dubbi ed insieme effettuammo delle ricerche tramite il Washington Double Star Catalog - WDS - l'Aladin Sky Atlas ed il SIMBAD database presso l'Università di Strasburgo, Francia. Anche in questi casi nessuna notizia a riguardo di un sistema binario conosciuto. Devo dire che senza l'aiuto di Giuseppe, molto più bravo di me a destreggiarsi in mezzo a queste risorse e montagne di dati, forse non sarei mai giunto alla conclusione del caso. Utilizzando una particolare funzione - DIST - del sistema Aladin abbiamo potuto verificare che le due componenti possiedono un moto proprio comune. A questo punto la conclusione, per quanto incredibile, era inevitabile: le stelle individuate formano un sistema binario NON CATALOGATO !!! Incredibile sopratutto perché, come detto all'inizio, si tratta di una stella doppia relativamente semplice: la primaria è di mag. 8,05 e la secondaria di mag. 11,82 separate da ben 17 arcsec! Nella fotografia a lato, versione in negativo di quella di inizio pagina, tratta anch'essa dal Database dell'Aladin Sky Atlas, si può vedere la nuova stella doppia al centro; la Struve 362, con la sua coda di stelline che la fanno assomigliare ad una cometa, è ben visibile ad ore 2. Dopo aver rieseguito i controlli più volte, non è rimasto che prendere il coraggio a due mani e segnalare la cosa al JDSO. Così il 15 Gennaio 2012 l'email con dati è fotografie è stata spedita a - udite bene! - R. Clark Kent, responsabile del JDSO. (Superman lavora ora al JDSO ??? - Spero che Mr. Kent non me ne voglia, chissà quante volte glielo avranno detto !). Dovendo indicare luogo e data di nascita del nuovo sistema, ho ritenuto opportuno indicare il 21 Dicembre e le coordinate dell'osservatorio dell'A.T.A. , Franco Fuligni. In effetti è stato in quella notte ed in quel luogo che ho avuto la certezza di quel che stavo vedendo. Già il 17 Gennaio Mr. Kent rispose che il mio articolo era stato accettato e che sarebbe stato pubblicato, con molta probabilità, nel numero di Luglio 2012 del JDSO; non rimaneva che attendere ! Finalmente il 30 Giugno sono stato avvisato che il JDSO, vol8 - num3 : http://www.jdso.org/volume8/number3/...ni_v8_p197.pdf, era online con il mio articolo pubblicato. Non vi nascondo che l'ho letto con una certa emozione. Ora posso sperare in un passo successivo; trattandosi di un nuovo sistema doppio, questo dovrebbe venir inserito nel Washington Double Star Catalog - WDS - il catalogo ufficiale dei sistemi multipli conosciuti. Se così avverrà, l'emozione sarà ancora maggiore perché alla nuova stella verrebbe assegnato un nome ufficiale contenente un acronimo basato in parte sul nome e cognome dello scopritore ! Insomma trovarsi, anche se per una sola volta, nella cerchia di coloro che hanno lasciato un segno nella storia della ricerca e della scoperta di oggetti celesti, per me, non sarebbe cosa da poco !!!
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